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Vicenza: vessato e preso di mira dai coetanei perché gay

Dalle battute agli scherzi di cattivo gusto, per mesi un sedicenen di Vicenza ha subito angherie da un gruppo di coetanei. Poi i genitori si sono rivolti ai Carabinieri.

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Hanno deciso che fosse omosessuale e, quindi, il giusto bersaglio per le loro vessazioni, le offese, le prese in giro, glis cherzi di cattivo gusto. La vittima ideale su cui sfogare i loro pregiudizi fino a quando i genitori del ragazzo 16enne non hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri per denunciarli.
E’ accaduto in provincia di Vicenza dove per tutta l’estate un adolescente, la cui unica colpa sarebbe stata quella di vestirsi in modo definito eccentrico e di avere modi ritenuti dai suoi aguzzini più adatti ad una ragazza, è stato preso di mira da un grupo di cinque compagni di scuola, tra cui una ragazza.

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Le agenzie di stampa riportano che i cinque sono stati convocati e convinti dagli uomini dell’Arma a desistere dalle loro pratiche persecutorie non prima, però, che il ragazzo venisse chiuso nel bagno delle ragazze, che si ritrovasse riviste rivolte ad un pubblico gay nello zaino, che il suo numero di cellulare finisse scritto alle fermate dell’autobus con espliciti riferimenti al sesso gay e via di seguito. A quanto pare, i cinque si sono scusati con il loro compagno di scuola. Questo è il secondo eposodio di bullismo omofobo cui si viene a conoscenza nel giro di pochi giorni, dopo il tragico suicidio di Andrea, impiccatosi a Roma per le vessazioni subite a scuola. Molti restano i fatti simili di cui i mezzi di informazione non vengono a conoscenza.

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Oltre alle associazioni lgbt, il fatto ha trovato la ferma condanna anche da parte della Rete degli studenti medi del Veneto, secondo cui "è quanto mai necessario informare e formare i ragazzi di tutte le scuole, diffondendo un senso civico profondo tra di essi basato sull’uguaglianza, il rispetto e la lotta ad ogni tipo di discriminazione, affinché crescano cittadini consapevoli e cessino di verificarsi situazioni simili". "Per noi il 17 maggio (giornata mondiale contro l’omofobia) – ha commentato il coordinatore Alberto Irone – è tutto l’anno: basta omofobia"! "Pensiamo che l’amore vada oltre gli stereotipi, e notiamo con sconcerto che è ancora troppo diffuso il sentimento dell’omofobia che, soprattutto nelle scuole superiori, impedisce a ragazzi della nostra età di vivere serenamente il loro orientamento" dichiara il sindacato studentesco, che esprime la propria solidarietà al 16enne.