VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO! - village live04 - Gay.it Archivio

VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO!

Intervista con felipe, l'”indiano” del gruppo cult che il 17 inaugura il Versilia Mardi Gras a Viareggio. “Abbiamo contribuito ai diritti gay? Ma noi facciamo solo musica!”.

ROMA – Sono appena atterrati all’aeroporto di Roma per raggiungere la Versilia. I Village People arrivano finalmente in Italia per il loro primo concerto nel nostro paese dopo moltissimi anni. E l’unico di questa stagione. Saranno alla Cittadella del Carnevale di Viareggio (LU) il 17 agosto, per l’inaugurazione del Friendly Versilia Mardi Gras 2005, l’evento gay più caldo dell’estate italiana. Dopo anni di ‘corteggiamenti’, il direttore artistico Fabio Canino e l’organizzatore Alessio De Giorgi sono riusciti nell’intento di portare sul palco del Mardi Gras uno dei miti più inossidabili della cultura pop gay globale. Ne abbiamo approfittato per fare loro alcune domande. A rispondere è Felipe Rose, l'”indiano” del gruppo, che è stato uno dei fondatori dei Village People sin dal 1977.
Felipe, voi siete stati il primo grande gruppo a parlare esplicitamente di omosessualità; anche per questo siete un’icona del movimento gay da 25 anni. È stato difficile?

VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO! - felipe village - Gay.it Archivio

No! Per niente. Non c’è stato niente di difficile. Noi siamo degli uomini di spettacolo, ci esibiamo, cantiamo, viaggiamo il mondo, la gente vuole vedere gli spettacoli, amano le nostre canzoni. Non penso che vogliano interrogarsi troppo.
Quindi non avete subito nessuna discriminazione nel mondo dello spettacolo?
O mio Dio, no! Oltretutto io sono anche un nativo americano, e faccio album di musica dance nativa americana, ma non c’è stata nessuna discriminazione. È stato tutto bellissimo, una bellissima carriera.
Ma com’era l’atmosfera quando avete cominciato? Non doveva essere facile cantare e difendere le tematiche gay negli anni ’70, anche se a New York…
Ma no, era facile, era facile perché tutti volevano divertirsi. Era tutto un “oh sì, andiamo a una festa!” Non c’è stato mai nessun problema, fin dagli inizi. E ancora non ne abbiamo. E nel pubblico che ci segue ci sono gay, etero, bambini, madri, padri, nonni… di tutto.
Pensi ci sia qualche legame tra il desiderio di divertirsi e la comunità gay? Voglio dire: forse i gay amano le feste più degli etero…

VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO! - village live02 - Gay.it Archivio

Oh no, penso che ci siano persone a cui piace ballare e divertirsi. Non so se ci sono differenze, è come è sempre stato. Ovviamente sono cambiati i tempi, ma anche noi continuiamo ad andare in discoteca, a fare i nostri spettacoli, facciamo un sacco di concerti, viviamo. Forse non facciamo più tante feste come un tempo perché siamo più vecchi, andiamo un po’ più piano, dobbiamo svegliarci presto… (ride).
Questo difendere le tematiche gay è nato come scopo iniziale del gruppo o è venuto fuori dopo aver calcato le scene?
Penso che fosse nel primo album, nelle intenzioni dei produttori, degli ex-produttori. Quella era la loro intenzione, nel primo disco con brano come ‘Fire island’ o ‘In Hollywood’. Poi quando abbiamo fatto il secondo album, siamo andati più sul pop, ‘Macho man’ e ‘YMCA’. È diventato un genre musicale più di massa. Abbiamo cominciato come un atto legato a una sottocultura e abbiamo trasformato questo in uno dei più grandi atti di cultura di massa globale.
Come lavorate? Come componete le canzoni, come create i vostri show? Avete un metodo?

VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO! - village live03 - Gay.it Archivio

Beh, personalmente quando vado nello studio di registrazione, canto con i musicisti, individuo le parti corali, e procedo così, costruendo come con una torta, strato dopo strato. Si costruisce dalle fondamenta e poi su su. Ma certo, tutti hanno un metodo diverso per comporre.
Non avete mai temuto cdi essere apprezzati e amati più per il vostro impegno per i diritti civili che per la musica, nonostante il vostro stile musicale forte e facilmente riconoscibile?
Penso che ci seguono per la musica, principalmente. Forse per tutte e due le cose. Ma siamo innanzitutto degli uomini di spettacolo, senza formalità. Questo è quello che viene prima. Viviamo così e cerchiamo di farlo da molto tempo. E ci troviamo bene.
Quale pensi sia stato il ruolo della musica nel movimento di liberazione gay? Ci sono musicisti che voi ricordate e apprezzate per il lavoro svolto in questa direzione?
Non ne conosco molti. Fammi qualche esempio.
Magari i Pet Shop Boys, o le dive della musica pop come Cher, con cui siete stati a lungo…
Cher fa il suo show, scende dal palco e basta… Ha un grande seguito tra i gay, ma chi non ce l’ha?
Quindi non vedi una gran connessione tra la musica e il movimento gay?

VILLAGE PEOPLE: VI DIVERTIREMO! - village live01 - Gay.it Archivio

Non c’è un movimento di liberazione gay che va avanti. Il ruolo della musica è fare musica e basta. Io sono innanzitutto un musicista, un cantante e un uomo di spettacolo. Non penso di andare sul palco a liberare qualcuno. Poi torno a casa e dipingo, vedo amici, sono un tipo normale che porta avanti le cose che ritiene importanti.
Quali sono stati i momenti più belli della vostra carriera?
In 28 anni abbiamo avuto tanti bei momenti. Il viaggio che abbiamo fatto con Cher è stato meraviglioso, con bella gente, una splendida squadra, molto bello. Ci siamo divertiti molto.
E i momenti più tristi?
No non molti. Cerchiamo di buttarci dietro le spalle le cose brutte e andare avanti.
E i Village People che non sono più con voi?
A dire il vero non sappiamo nemmeno dove siano. Non sono rimasto in contatto con loro.
Nel 2004 Colin Powell ha fatto una apparizione con voi per cantare l’inno ‘YMCA’. Come lo avete convinto a farlo?
Noi non abbiamo niente ache fare con quello show; ha fatto tutto da solo. Non conosciamo Colin Powell e non abbiamo cantato con lui. Ha fatto tutto da sé.
Questo sarà il vostro primo concerto in Italia. Qualche impressione?
È il primo da molti anni. E siamo molto felici di essere qui. Non ho ancora avuto il tempo di farmi alcuna impressione, ma spero di farmela molto presto…
Che ci dici del futuro dei Village People?
Non so proprio. Sai, dopo quasi 30 anni chi può dirlo? Non mi interrogo molto, faccio le cose di anno in anno.
Per info sul Friendly Versilia Mardi Gras visita il sito www.mardigras.it
Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum Musica.