WOJTYLA ALL'ATTACCO - giovanni paolo II 5 - Gay.it Archivio

WOJTYLA ALL’ATTACCO

Con il Lexicon della Famiglia, il Vaticano chiama a raccolta i politici cattolici, per distruggere la cultura del sesso sicuro, e negare dignità alle coppie gay. Reagisce Arcigay: “È una crociata”.

ROMA – «Con questo documento la Curia chiama tutti i cattolici a una nuova e planetaria crociata contro l’educazione sessuale, contro la visione laica dello Stato e, naturalmente, contro ogni possibilità che le formazioni sociali nate al di fuori del matrimonio eterosessuale, siano riconosciute dalle legislazioni». E’ deciso il commento del segretario Arcigay Aurelio Mancuso all’annuncio che in gennaio il Vaticano pubblicherà, contemporaneamente in decine di lingue, il “Lexicon della famiglia e della vita”, una sorta di manuale di morale sessuale con il quale il Papa intende rispondere all’evoluzione in senso laicista che, a suo giudizio, sta minando l’attività di controllo demografico delle istituzioni nazionali e internazionali.
Si tratta, stando alle anticipazioni, di un documento che invita non solo il mondo cattolico, ma anche tutti gli uomini politici fedeli al Vaticano, ad anteporre ai loro doveri istituzionali, le regole etiche indicate nel documento, che prevedono un vero e proprio attacco alle norme del sesso sicuro, una totale negazione del diritto di aborto, e soprattuto l’impossibilità di riconoscere qualsiasi dignità istituzionale a tutti i modelli familiari che non si confanno all’unione matrimoniale.
Il documento è stato redatto da un foltissimo team composto da esperti di tutte le discipline, dalla giurispridenza alla psicanalisi, dalla teologia alla filosofia e alla biologia, tutti coordinati dal cardinale Alfonso Lopez Trujillo, che già in passato si è più volte espresso pubblicamente contro tutte le “deviazioni familiari”, ivi comprese le coppie omosessuali.
Secondo Aurelio Mancuso, con questo documento, «il Vaticano sceglie di riportare indietro l’orologio della storia e di arruolare i cattolici, in primo luogo i parlamentari, i medici e gli educatori, in una guerra senza frontiere per dire ‘basta con la cultura del sesso’».
«E’ una scelta gravissima – continua il sergetario nazionale Arcigay – che si pone in rotta di collisione con le organizzazioni internazionali, con la gran parte dei governi occidentali e con la cultura laica e libertaria».
Gli fa eco il presidente del circolo Arcigay milanese Paolo Ferigo che considera il “Lexicon” una «inaccettabile ingerenza nella politica nazionale con richieste discriminatorie nei confronti di una larghissima fetta della popolazione» e «un’offesa per milioni di persone e un attacco ai diritti fondamentali dell’uomo, del suo diritto di vivere serenamente la propria identità, libero da costrizioni e manipolazioni».
Il C.I.G. Centro di Iniziativa Gay – Arcigay Milano, per bocca del suo presidente, «chiede che il Governo italiano respinga queste indebite ingerenze e faccia pressione sulla Città del Vaticano perché si limiti a curare il proprio gregge senza voler imporre le proprie convinzioni a tutto il genere umano: le Crociate sono finite da tempo! Chiediamo ai nostri rappresentanti politici che non si facciano condizionare e che rispettino il mandato ricevuto dagli elettori nell’indipendenza e nella laicità dettata dalla Costituzione; che separino il loro eventuale credo religioso dalla corretta gestione dello Stato».