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Il presidente dell’Uganda: “Una nuova legge omofoba? Non è necessaria”

Y.Museveni tollerante?! Niente affatto, rievoca solo vecchie leggi coloniali anti-sodomia

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Il presidente ugandese Yoweri Museveni ha dichiarato che non proseguirà ulteriormente nel tentativo di rinnovare la legislazione anti-gay del paese. La dichiarazione a seguito del fallimento di numerose manovre atte a rafforzare la legislazione omofoba. Il presidente Museveni aveva firmato la legge contro l’omosessualità lo scorso febbraio. La legge sanciva che gli individui colti in atti omosessuali rischiavano fino a 14 anni di carcere, e che non denunciare l’omosessualità altrui costituiva un reato. Tuttavia, il DDL è stato bloccato dalla Corte Costituzionale del paese, che aveva rilevato irregolarità nel processo di approvazione legislativa. Sembra infatti che il presidente avesse agito illegalmente portando il DDL al voto nonostante almeno tre legislatori avessero obiettato il mancato raggiungimento del quorum.

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Quella legge non era necessaria, siamo già in possesso di una legge ‘ereditata’ dalla legislazione inglese, che si occupa di questa tematica“, ha dichiarato Museveni alla stampa.
La legislazione omofoba del paese, anacronistico stralcio di provvedimenti anti-sodomia di epoca coloniale, punisce gli omosessuali con pene fino all’ergastolo. “Andiamo a punire esibizionismo, adescatori e prostitute omosessuali“, sentenziò Museveni nel febbraio dello scorso anno, firmando la legge in diretta televisiva.
Siamo stufi di omosessuali che espongono se stessi. Tutti gli africani sono sbigottiti dal livello di esibizionismo raggiunto dagli appartenenti a questa categoria“. Il provvedimento legislativo è stato pesantemente criticato in Occidente, tanto da convincere gli Stati Uniti ad annunciare sanzioni contro l’Uganda a seguito dell’attuazione della legge.

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Nel mese di luglio, un candidato alla presidenza ugandese (l’ex primo ministro Amama Mbazazi) ha rivoluzionato la storia nazionale – affermando di essere contrario all’omofobia.
Il mese scorso invece, ad un anno esatto dall’abolizione della legislazione omofoba, un piccolo (ma coraggioso) gruppo di persone è sceso in piazza per celebrare il primo Pride della storia del paese.

di Davide Bertolino