Mentre la Corte Suprema statunitense sentenziava l’incostituzionalità del DOMA spianando definitivamente la strada ai matrimoni gay, poco più a Nord il parlamento del Canada si avvicinava all’approvazione di una norma che permette alle coppie gay non canadesi di divorziare.
Il caso era venuto alla luce quando una coppia gay di un altro paese era andata in Canada per sposarsi e, dopo qualche anno, aveva chiesto il divorzio. Dato che il loro paese d’origine non riconosce il matrimoni gay non poteva, di conseguenza, permettere il divorzio. I due, quindi, avevano chiesto alle autorità canadesi di concedere loro il divorzio.
Il paese dei boschi di acero, però, prevede che le coppie che chiedono il divorzio debbano vivere sul territorio nazionale da almeno un anno. Il problema non si era mai posto prima delle coppie gay perché qualunque coppia etero sposata in Canada può divorziare nel proprio paese, dato che non esistono stati che non riconoscano il matrimonio etero.
La legge che, invece, permette a tutti coloro che si sono sposati in Canada di divorziare nello stesso paese, invece, sembrava essere rimasto impantanato dopo 15 mesi di stallo. Adesso, dopo il voto favorevole di Camera dei Comuni e di Senato, il testo è in attesa solo della firma regale prima di diventare legge a tutti gli effetti.