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FIRENZE, CANNES DEL CINEMA GLBT

Nella capitale toscana parte il Florence Queer Festival, una nove giorni di proiezioni, incontri ed eventi culturali. Numerosi i film in concorso. Ecco i dettagli.

A dispetto di ciò che asseriscono alcuni critici, un festival di cinema a tematica GLBT non è “un ambiente culturale chiuso” (è Bocchi ad affermarlo), piuttosto un luogo interessante e imprevisto, in cui si dà la possibilità di fare buoni “incontri cinematografici”. Infatti, curiosamente, è proprio Pier Maria Bocchi a confermarlo con la sua presenza alla quarta edizione del FlorenceQueerFestival, durante la quale presenterà il suo saggio, “Mondo Queer-cinema e militanza gay” (ed. Lindau, Torino). Senza altro sarà un incontro stimolante e vivace come la polemica critica che Bocchi ha intrapreso contro certa militanza gay, non solo cinematografica ma anche istituzionale e culturale.

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L’apertura vera e propria del Festival è oggi, 23 maggio, e proseguirà fino al 31, ma è stata preceduta dall’inaugurazione del 21 della mostra fotografica “Fotocoppie & ritratti ’80” di Maurizio Berlincioni (curata da Bruno Casini), fotografo fiorentino che ha collaborato con molte testate giornalistiche, italiane e straniere, chiamato anche da registi come Ettore Scola e Bigas Luna.
Altro evento letterario, collaterale al Festival, oltre a quello del già citato Bocchi e di Matteo B. Bianchi con il suo “Esperimenti di felicità provvisoria” (Baldini&Castoldi), sarà la presentazione di “Trash” (ed. Il dito e la luna), una raccolta di racconti di Dorothy Allison, presente insieme con Margherita Giacobino, instancabile traduttrice di testi scritti per mano femminile ancora inediti in Italia. Questi sono soltanto alcuni degli eventi che ci ha riservati il Festival, su cui subito mi sono soffermato perché spesso non vengono accolti dal pubblico con l’entusiasmo e la partecipazione che meritano.
Questa quarta edizione del Festival – organizzata dall’ Associazione Ireos (Centro servizi autogestito per la comunità queer di Firenze), in collaborazione con Eventi s.r.l e Arcilesbica di Firenze, con il contributo dell’Ambasciata canadese in Italia – che sta crescendo a vista d’occhio, sia per la quantità che per la qualità del materiale presentato, è un coloratissimo frullato di film video e documentari, e molto altro (del resto la stessa locandina lo preannuncia con un frullatore colmo di un liquido fucsia e tanti tasti da schiacciare a piacimento).
Dunque, una scelta internazionale di opere a tematica queer, provenienti dai maggiori festival di cinema del mondo, in gran parte inedite in Toscana. La questione su cui verteranno sarà soprattutto quella molto dibattuta e combattuta, ma anche confusa e volgarizzata, in quest’ultimo difficile anno del nostro paese, dei diritti civili.

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Per esempio, il film d’apertura Prom queen, basato su una storia vera, del regista canadese John L’Ecuyer, è sulla difficoltà di un adolescente gay che vorrebbe partecipare con il fidanzatino al ballo finale della sua scuola cattolica; la genitorialità per le persone omosessuali nel lungometraggio Cachorro dello spagnolo Miguel Albaloadejo, nei documentari We are dad di Michel Horvat (Usa), su una coppia gay e i loro figli adottivi, e Family matters di David Noy (Israele), in cui una donna eterosessuale decide di avere un bambino insieme a una coppia gay;

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lo scambio, tanto reciso, tra le culture occidentali e quelle più a sud del mondo, come nella vicenda di un pugile travestito in Beautiful boxer del thailandese Ekachai Uekrongtham; e poi un approccio più direttamente politico con la storia del movimento lesbico in Katzenball di Veronika Minder (Svizzera), che sarà proiettato all’interno di un intero spazio dedicato al cinema a tematica lesbica.
Un altro spazio sarà dedicato ai video italiani, di cui alcuni già presentati all’ultimo Togay
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Un altro spazio sarà dedicato ai video italiani, di cui alcuni già presentati all’ultimo Togay e qui riproposti, come l’interessante e struggente The fisherman del torinese Walter Riccarelli e l’esilarante, per la paradossale fine di una storia d’amore tra i due protagonisti che la raccontano, Subaugusta di Valentina Lucari (peccato per la mancata presenza della splendida video-intervista a Sara Zanghi, poetessa e scrittrice lesbica, di Margherita Giacobino e Ernaldo Data).
Tuttavia, la particolarità di questo Festival, che lo rende davvero unico nel panorama festivaliero italiano sulla tematica, è il

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concorso Videoqueer, a cui tutti possono partecipare con un’opera della durata massima di tre minuti, la cui premiazione avverrà la sera del 28. Finalità del concorso è di incentivare e promuovere produzioni indipendenti e giovanili, di ogni parte del mondo, nella speranza che offrano sguardi inediti e allettanti.
Ma non finisce qui, ci sono anche omaggi dedicati all’icona gay Dalida con Ciao amore di Cristiano Malvenuti, a Pasolini con il già molto visto La voce di Pasolini di Mario Sesti e Matteo Cerami e a Visconti con la proiezione mai esauribile di Morte a Venezia.
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di Pietro Levato