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Identificati i due aggressori di Latina: sono due minorenni

E’ stato la vittima a identificarli dalle foto segnaletiche e poi a riconsocerli incontrandoli per strada. Adesso lap olizia lo protegge da eventuali ritorsioni in attesa che inizi il processo.

Sono stati identificati e arrestati i due ragazzi di origine rumena responsabili dell’aggressione omofoba avvenuta sabato scorso a Latina ai danni di Giovanni Gioia e dei suoi due amici.
L’identificazione è stata possibile grazie alla denuncia presentata dalla vittima cui la polizia mostrato alcune foto segnaletiche di ragazzi della zona già segnalati. Giovanni, contro cui prima sono stati lanciati dei sassi e poi sferrato un pugno in piena faccia nel bel mezzo di una pizzaria della cittadina laziale, non ha esitato a rivolgersi alla Rainbow Line, il numero verde (800 11 06 11) istituito dal circolo Mario Mieli, e poi a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Ma è stato dopo aver riconosciuto i suoi aggressori dalle foto segnaletiche che il 26enne li ha incontrati di nuovo per le strade di Latina ed ha chiamato il 113 che è intervenuto fermando i due minorenni e portandoli in Questura.

"Gianni – si legge in un comunicato del circolo Mieli – ha sporto denuncia per lesioni personali aggravate e ‘qualunque altro reato che sarà eventualmente configurabile’. Nel frattempo le Forze dell’Ordine terranno sotto controllo la sua abitazione e i suoi spostamenti, per evitare eventuali ritorsioni.  La Questura ha inviato il fascicolo al Tribunale dei Minori. Adesso non resta che aspettare che la giustizia faccia il proprio corso. Nel frattempo Gianni deciderà se costituirsi parte civile nel processo con la richiesta di risarcimento di danni morali e materiali. Perché Gianni, così conciato, deve interrompere il proprio lavoro di animazione nelle discoteche, sua fonte di guadagno estivo. Oltre a questo c’è ovviamente la parte psicologica: da quando è successo il fatto Gianni non dorme, e nonostante il coraggio dimostrato, teme di poter incontrare i suoi due aggressori, che sono stati denunciati ma sono a piede libero".

"Questa volta la violenza omofoba non è sfociata nel solito, impaurito silenzio – ha dichiarato Rossana Praitano, Presidente del Mario Mieli – ma resta tuttavia il fatto che esistono persone intolleranti verso le differenze, figli e figlie di questa classe politica sorda alle nostre istanze. A queste persone diciamo che noi non ci arrenderemo mai e che saremo sempre in prima linea per la difesa delle nostre esistenze. Alla colpevole classe politica che ci governa urliamo di vergognarsi: non aver voluto una legge contro l’omofobia e la transfobia con risibili e pretestuose pregiudiziali di incostituzionalità ha come risultato di contribuire ad un clima di maggiore insicurezza per le persone gay lesbiche e trans, che possono essere quindi impunemente aggredite e minacciate. Sapremo cosa rispondere al politico di governo di turno che avrà il coraggio di solidarizzare con parole vuote e ipocrite".