Come aveva promesso, il governatore del Vermont Jim Douglas ha posto il suo veto sulla legge che avrebbe legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso nello Stato da lui guidato.
Ha rilasciato una dichiarazione in cui si legge: «Con un tema così profondamente soggettivo, tutti i membri eletti devono comportarsi come la propria coscienza gli suggerisce, facendo al meglio l’interesse del distretto.
E’ per queste ragioni che non ho incontrato coloro, del mio partito, che appertengono a lobby, né ho chiesto a chi si oppone alla legge di sostenere il mio veto. Questa normativa non affronta le ineguaglianze esposte dai promotori. A prescindere da come il termine ‘matrimonio’ venga applicato, i benefici federali in Vermont saranno ancora negati alle coppie dello stesso sesso».
La parola definitiva, però, è spettata al voto della Camera e del Senato che, secondo le leggi locali, potevano decidere di annullare il veto di Douglas esprimendo i due terzi di voti per l’approvazione del provvedimento. E se mentre sul voto favorevole del Senato fin da subito c’erano pochi dubbi, le maggiori perplessità erano state espresse, invece, per quanto riguardava la Camera. La buona notizia è arrivata qualche ora fa quando si è saputo che entrambi rami del parlamento hanno deciso di superare il veto del governatore.
Con 23 voti a favore e 5 contrari al Senato e 100 pro e 49 contro alla Camera, il Vermont è ufficialmente il quarto stato degli Usa a consentire le nozze omosessuali sotto la propria giurisdizione. Prima del Vermont hanno legalizzato il matrimonio gay il Massachusetts, il Connecticut e l’Iowa.