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Milano: consiglio a oltranza per votare il Registro

Santa la spaccatura nel Pd, con l’astensione dei cattolici e le rassicurazioni di Pisapia, il consiglio comunale sta discutendo le decine di emendamenti. Il voto, quasi certo, atteso in nottata.

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Mentre scriviamo, il consiglio comunale di Milano è ancora ben lungi dal voto definitivo sul Registro delle Unioni Civili. Sono stati discussi ben 59 emendamenti e altri 73 ne rimangono da discutere. Da dentro Palazzo Marino fanno sapere che "l’opposizione sta facendo quasi ostruzionismo sui tecnicismo e dettagli che potrebbero benissimo essere decisi da regolamenti attuativi e che non riguardano la sostanza del provvedimento".
E seppure si respira stanchezza dentro l’aula, di certo non c’è alcuna voglia di cedere: il consiglio dovrebbe andare avanti ad oltranza e anche chi è andato ad assistere alla discussione non ha certo intenzione di mollare proprio ora.
E se nei giorni scorsi avevano preoccupato le posizioni dei cattolici del Pd che avevano addirittura paventato una rottura del gruppo consiliare, oggi sarebbe stato raggiunto un accordo che prevede l’asensione dei quattro consiglieri del partito di Bersani contrari al Registro.

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Ad annunciarlo è stata Carmela Rozza, capogruppo Pd. ”Accordo trovato – ha assicurato prima dell’avvio della seduta consiliare definitiva – i cattolici del Pd si asterranno”. E lo conferma lo stesso consigliere Fanzago, capo dei dissidenti cattolici. L’intesa è frutto di un lavoro di mediazione portato avanti nei rispettivi schieramenti nei giorni scorsi: nella delibera sparisce la dicitura ”famiglia anagrafica”, come sollecitato dai 4 consiglieri liberal del Pdl, e in compenso ci sarà un esplicito riferimento alla normativa nazionale del 1982 sulla disciplina della famiglia anagrafica, proprio come richiesto dai cattolici del Pd. Lo stesso Pisapia è intervenuto per tranquillizzare quanti si oppongono al registro agitando il fantasma dei matrimoni gay. "Escludo – ha detto il sindaco – che si possa aprire ai matrimoni gay perché questo è un atto meramente amministrativo. Per avere i matrimoni gay servirebbe una legge del parlamento e forse anche di ordine costituzionale".

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Pisapia ha quindi aggiunto di augurarsi che il provvedimento "venga votato stasera" e ha assicurato che all’interno della maggioranza si sono rasserenati gli animi. L’accordo interno al Pd, però, non ha fatto molto piacere a chi, nell’opposizione, è favorevole al Registro che accusa il Pd di "svendere" la delibera per accontentare i cattolici. La certezza assoluta, quindi, dul voto finale non la si può avere fino a quando non si avranno i risultati, attesi in nottata. Stante così le cose, però, il Registro dovrebbe essere approvato.  Intanto è stato risolto il mistero dei lucchetti spariti da Piazza Scala ieri. In una nota, il CIG Arcigay Milano fa sapere che "questo pomeriggio sono stati ritrovati in un ufficio comunale e verranno riconsegnati agli organizzatori della manifestazione del 27 giugno".
"Stasera, a margine della discussione in Consiglio comunale sul registro – spiega Marco Mori, presidente di Arcigay Milano -, rimetteremo a loro posto i lucchetti. Speriamo che nella delibera e nella mente della maggioranza ricompaia allo stesso modo la parola "famiglia", inclusiva del riconoscimento delle tante famiglie di cittadini omossesuali". Una speranza destinata a scontrarsi con una montagna di emendamenti, a quanto pare.