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Trans e bisex nello State of the Union Speech: nuova svolta di Obama

Per la prima volta, il presidente pronuncia le due parole nell’annuale discorso.

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Ancora una volta, il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dal presidente Barak Obama, segna una svolta. Per la prima volta nella storia, infatti, quest’anno Obama ha nominato le persone transgender e bisessuali, ribadendo il suo supporto al matrimonio egualitario in una nazione che sta vedendo uno stato dopo l’altro adottare, molto velocemente, leggi che lo consentono o abolire il divieto a contrarlo.
“Ecco perché difendiamo la libertà di parola, difendiamo i prigionieri politici e condanniamo la persecuzione delle donne o delle minoranze religiose o delle persone che sono gay, lesbiche, bisessuali o transgender – ha dichiarato Obama -. Le facciamo non solo perché sono giuste, ma perché ci fanno stare più al sicuro. Ho visto una cosa come il matrimonio gay passare da essere un tema controverso a ciò che ci fa diventare parte di una storia di libertà nel nostro paese, un diritto civile diventato legale in stati che sette americani si dieci chiamano casa”.

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Non è la prima volta che Obama sfrutta l’occasione del discorso sullo stato dell’Unione per lanciare messaggi di apertura alla comunità LGBT statunitense. Era già successo nel 2010 , quando garantì che di lì a poco il Don’t Ask Don’t Tell, l’odioso “non chiedere, non dire” sulle persone gay, lesbiche e trans nelle forze armate statunitensi, sarebbe stato abolito. E in effetti, il provvedimento venne cancellato a dicembre dello stesso anno, dopo che a settembre un giudice federale l’aveva giudicato incostituzionale.
Il primo presidente afroamericano degli Usa, poi, dopo un’iniziale ritrosia nei confronti del matrimonio egualitario, nei primi anni del suo primo mandato, ha cambiato idea, spendendosi in prima persona per il diritto delle persone gay e lesbiche di sposarsi, anche durante la campagna elettorale che ha preceduto la sua seconda elezione, correndo un rischio non indifferente.