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De Corato: “Fondo anti crisi a coppie gay? Una provocazione”

Apre proprio nel giorno in cui arriva Joseph Ratzinger, il bando per l’assengazione del fondo anti crisi istituito dal comune di Milano che, per la prima volta, apre alle coppie gay. Il Pdl attacca.

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Il provvedimento che confermava il Fondo Anticrisi aperto, e lo apriva, per la prima volta, anche alle coppie gay era approvato dalla giunta milanese già lo scorso gennaio, ma ora si apre il bando e con esso tornano a tenere banco le polemiche.
Venerdì, per la precisione, si potranno iniziare a presentare le domande per accedere ai finanziamenti, fino ad un massimo di 5000 euro, nel caso si sia perso il lavro, si sia in mobilità o in cassa integrazione o anche nel caso di una giovane coppia, fino ai 40 anni, che compra casa o la prende in affitto per realizzare un progetto di vita insieme. E questo riguarda anche le coppie gay. Ma si dà il caso che proprio venerdì 1 giugno Milano attenda la visita di Benedetto XVI in occasione del Forum Mondiale della Famiglia. E per questa concomitanza, secondo il vicepresidente del consiglio comunale ed ex assessore dalla giunta Moratti Riccardo de Corato, l’apertura del bando alle coppie gay sarebbe "un’altra inutile e becera provocazione di Pisapia e Majorino che potevano evitare".

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"Con il fondo anticrisi – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino al Giornale – mettiamo a disposizione dei milanesi che hanno perso il lavoro un sostegno al reddito e alle giovani coppie un aiuto per pagare l’affitto o comprare la prima casa. In questa ottica, per la prima volta, abbiamo incluso anche le coppie di fatto".
Per accedere al contributo destinato alle giovani coppie, infatti, il bando prevede che bisogna essere residenti a Milano ed essere sposati o coabitare dal 1 gennaio 2012, senza distinguere tra coppie eterosessuali o composte da persone dello stesso sesso. Già nei giorni subito successivi all’approvazione del Fondo Anticrisi, dal Vaticano erano arrivate forti critiche contro la giunta Pisapia, attraverso le pagine del quotidiano dei vescovi. Secondo Avvenire, bisogna "evitare riconoscimenti impropri e dare chiara e incontestabile priorità alla famiglia fondata sul matrimonio. Che non è favorita dalla Costituzione per ‘ideologia’, ma perché orientata a garantire quei rilevanti beni sociali che sono la stabilità delle relazioni fondamentali e la creazione di un ambiente più accogliente per i figli". E ala vigilia della visita del Papa in città c’è da aspettarsi che la polemica si inasprisca ancora di più.